… anche i minori stranieri soli!
Cari Amici di Francesco, con gioia pubblichiamo gli aggiornamenti sulle attività seguite presso Casa Francesco a Milano.Il progetto di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati che arrivano a Milano è gestito dal 2015 da Casa della Carità, con la quale la nostra Associazione ha deciso di collaborare fin dall’inizio.
Grazie al sostegno di ognuno di Voi il progetto prosegue e le educatrici e gli educatori possono accompagnare i giovani ospiti all’autonomia, sostenendoli in varie attività: dalla regolarizzazione dei documenti al consolidamento della lingua italiana, dall’accesso ai corsi di formazione professionale all’inserimento lavorativo, fino alla ricerca di un’abitazione.
Di seguito gli aggiornamenti pervenutici da Casa della Carità:
“Il sociologo Danilo Dolci in una sua poesia scriveva che “ciascuno cresce solo se sognato”. Alla Casa della Carità crediamo che questa affermazione valga per tutti i giovani, anche per quei ragazzi che hanno lasciato il loro Paese da soli, i cosiddetti minori stranieri non accompagnati.
Di loro si parla quasi solo per dire che in molte città italiane il loro numero è in forte aumento, che le strutture di accoglienza per loro sono strapiene o, nel peggiore dei casi, per sottolineare che la presenza di questi giovani nelle carceri minorili è in crescita.
Ma chi sono i minori stranieri non accompagnati? Che cosa li spinge a lasciare la famiglia e ad affrontare da soli viaggi lunghi e pericolosi? Come sognano il loro futuro? Come possiamo prenderci cura di loro assicurando un’accoglienza dignitosa, diritti e la possibilità di essere pienamente cittadini ed evitando che cadano in giri sbagliati?
Ne parliamo con operatrici e operatori di Casa Francesco, la struttura della Casa della Carità dedicata ai minori stranieri soli, che raccontano la storia di Safi, un giovane somalo scappato dalla sua terra dopo che suo padre è stato ucciso davanti ai suoi occhi.
Il nostro compito è quello di far capire a Safi che non è solo. Tutti i ragazzi arrivati in Italia senza una figura adulta hanno bisogno di qualcuno che li ascolti e che sia presente nella loro quotidianità, perché non hanno nessuno che dica loro “Ti aspetto per cena”, “Bravo”, “Mi fido di te”. Casa Francesco esiste proprio per questo: per farli sentire a casa». Leggi la storia di Safi, raccontata dagli operatori di Casa Francesco.
A Roberto Gala, responsabile di Casa Francesco, abbiamo chiesto quali sono i sogni e le aspettative dei minori che ha incontrato nella sua esperienza di educatore: «I ragazzi che arrivano dall’Africa centrale sognano molto spesso di fare i calciatori; gli egiziani invece sono più concreti e i loro sogni sono legati all’ambito lavorativo, ma anche alla famiglia che vorrebbero creare. Gli albanesi assomigliano più ai nostri adolescenti e pensano molto a divertirsi con gli amici. Bangladesi e pakistani sono più legati alle tradizioni e, arrivando da ambienti più poveri, pensano soprattutto a mandare i soldi a casa». Scopri chi sono i minori di Casa Francesco e come funziona l’accoglienza.“