In Bangladesh l’acqua è abbondante, così tanto da divenire minacciosa a causa delle inondazioni! Ciò nonostante si assiste ad una drammatica carenza di acqua potabile. In passato il metodo più diffuso per l’approvvigionamento di acqua potabile era rappresentato dalla raccolta dell’acqua piovana in stagni artificiali, ma l’inquinamento microbiologico era causa del diffondersi di pericolose patologie. Il passaggio all’utilizzo dell’acqua di pozzo ha rappresentato inizialmente un grande successo, che tuttavia si è presto misurato con la dannosa presenza nelle acque del sottosuolo di sostanze inquinanti quali: arsenico, ferro, manganese e cloruri.

Dal 2010 Progetto Uomo Rishilpi Int’l Onlus ha dato vita ad un progetto per potabilizzare l’acqua utilizzata da tutte le persone presenti nel Campus centrale (studenti, dipendenti, ospiti) e dagli abitanti di alcuni villaggi del distretto di Satkhira nel Sud-Ovest del paese, dove Rishilpi è già presente da anni con le sue scuole.

Il progetto, denominato Water Treatment Plant, mira ad assicurare la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua ad un’ampia platea di fruitori (circa 10.000 persone al giorno a fine 2018) e prevede la gestione e manutenzione dell’impianto centrale di depurazione, l’implementazione dei sistemi di raccolta e filtraggio dell’acqua e l’installazione di filtri nei villaggi del distretto.

STEP BY STEP

I passi fondamentali per garantire agli abitanti dei villaggi l'accesso all’acqua depurata dal pericolo arsenico passano dall’analisi delle acque da trattare, dalla pianificazione di interventi di manutenzione dei filtri e dall'adeguata formazione di personale locale addetto a tali operazioni. Conoscere quanto l’acqua sia inquinata è tuttavia premessa fondamentale, ma non sufficiente. Occorre garantire una fonte di “acqua sicura” attraverso sistemi di raccolta e filtri per la depurazione (Community Filters) che possono essere installati ovunque risulti necessario ed in qualsiasi momento.
Sosteniamo con gioia questo progetto in grado di garantire un bene così essenziale e così spesso trascurato.

PILLOLE DI STORIA DELLA RISHILPI IN BANGLADESH

Nel 1975 due “allora” giovani italiani, Vincenzo Falcone (Enzo) e Graziella Melano (Laura), arrivarono in Bangladesh e iniziarono a lavorare a Satkhira tra i Rishi, una popolazione di ``fuoricasta`` tra le più emarginate della zona a Sud-Ovest del paese. I Rishi non avevano nessun tipo di opportunità, tantomeno nessun diritto. Enzo e Laura si resero conto che l'aiuto migliore era quello di dar loro dignità attraverso il lavoro artigianale. Pensarono pertanto di dar vita ad un progetto al quale diedero il nome “Rishilpi'”, combinazione di due parole bengalesi: “Rishi”. che significa “fuoricasta/intoccabile/impuro” e “Shilpi”, che significa “artista/artigiano”.
Dal progetto iniziale, su piccola scala, di sviluppo delle attività artigianali volto a migliorare la qualità di vita dei Rishi, con il passare del tempo la Rishilpi è diventata oggi una ONG internazionale che persegue progetti volti a promuovere e garantire: l’istruzione ai bambini in età scolare, cure medico-riabilitative ai minori ed alle persone indigenti, l'emancipazione femminile, l’uso di acqua non contaminata. Enzo è il Direttore Generale e Laura è il Rettore Onorario; entrambi vivono e lavorano tutt'ora sul posto per portare avanti, insieme al personale locale, questi progetti di sviluppo che contano circa 20mila beneficiari diretti ed indiretti.

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