Cari Amici, che gioia constatare che i bambini seguiti al Centro Autismo Francesco Faroni sono felici e ce lo dimostrano con le loro parole, con i loro scritti!
E questa gioia vogliamo condividerla con Voi, preziosi sostenitori anche di questo progetto. Leggete di seguito quello che scrive Federico:
“Io sono Federico, ho 11 anni e mi sono trasferito a Rovato nella scuola media dove vedo i miei compagni nuovi. Abito a Travagliato e le mie passioni sono guardare il telefono, cantare, giocare e riparare le cose. Faccio tre sport: golf, nuoto e cavallo. Sono arrivato al Centro Faroni quando avevo tre anni e lavoravo con Valeria e Marco. Al Centro facevo i giochi con Valeria, cantavo “Lollipop” con il pinguino, toccavo la testa per imitare. Facevo il solletico e i lavori a tavolino per imparare le parole. Al Centro ho imparato a parlare, ho tolto il ciuccio e anche il pannolino, ho imparato a fare le imitazioni e ho imparato dei giochi. I giochi che ho imparato li ho fatti anche con Melissa. Quando sono cresciuto ho iniziato a lavorare con Elisa. Ho iniziato a cucinare torte, pizze, biscotti, dolci, tè, caffè e pastasciutta. Ho imparato le conversazioni e le faccio con il mio gruppo di amici che si chiamano Eddy, Angelo, Arsen e Toufik. Con il gruppo facciamo tanti giochi. Al Centro mi sono dato degli obiettivi, come dormire da solo, usare il mio cellulare e non quello della mamma, imparare a fare la lavastoviglie. Adesso dormo da solo e so fare la lavastoviglie. Le cose che mi fanno felice al Centro Faroni sono giocare, andare con il monopattino, scrivere le storie.”
Ed ecco la poesia che Federico ha scritto sul Centro Autismo Francesco Faroni:
“Quando ero piccolo c’erano Valeria e Marco
E andavamo tutti al parco
A giocar con scivolo e bici
Con tutti i miei amici
Da grande so cucinare le pizze e i biscotti
Che nel forno vanno cotti
Caro Centro Faroni sono contento
Qui non mi addormento”
Ricorderete poi che nel tempo abbiamo sostenuto specificamente il Progetto In&Aut sempre promosso dalla Fobap; anche qui abbiamo tante testimonianze dei progressi che fanno i ragazzi che sono inseriti nel progetto. Condividiamo con Voi quella di N. che ha 18 anni: nel suo gruppo si lavora per imparare a muoversi in autonomia con i mezzi pubblici. Ecco il suo racconto:
“Per prendere l’autobus devo:
– avere la tessera dei trasporti o comprare un biglietto in tabaccheria o dall’autista;
– rispettare l’orario a seconda del giorno;
– partire presto, perché l’autobus non mi può aspettare;
– per vedere se arriva apro Google Maps;
– per fermare l’autobus devo alzare una mano.
Quando voglio fermarmi premo il pulsante dell’uscita prenotata, ma devo alzarmi subito. Quando voglio tornare indietro devo andare all’altra fermata. In alcuni casi bisogna dire all’autista: “Non si è fermato!”. Volevo veramente imparare a usare l’autobus perché in questo modo avrei imparato ad andare in giro da solo! Ho dovuto seguire attentamente queste lezioni, ad esempio guardare sempre l’orario e prendere un numero di autobus preciso perché le stazioni possono contenere anche altri numeri. Del resto sono contento che me lo insegnino!”
Continuiamo a sostenere con determinazione e gioia questi progetti!