Mercoledì 21 febbraio 2018, presso il Centro Polifunzionale dell’opera Don Calabria, in via S.Marco a Verona, si è tenuto l’annuale Charity Dinner riferito all’anno sociale 2017.
Dopo un ottimo Buffet gestito dal catering dallo cooperativa lo Speziale, è intervenuto il nostro Presidente Maurizio Faroni (guarda il video) che ha menzionato il livello di efficienza che abbiamo raggiunto, la dedizione dei volontari, i minimi costi di struttura e ha ringraziato i Consiglieri per l’impegno profuso.
Il Presidente ha sottolineato le principali novità emerse nell’anno passato: una rinnovata capacità di relazione con gli iscritti grazie alla nostra piattaforma WEB e l’intreccio tra progetti che parrebbero lontani, dati gli argomenti affrontati e che invece sono divenuti sinergici, così come è avvenuto tra Rishilpi in Bangladesh e il Centro Autismo di Brescia.
Resta la vocazione dell’Associazione nel mantenere salda l’attenzione verso le problematiche connesse ai giovani e ai minori per quanto riguarda salute, accoglienza, approvvigionamento di beni primari, istruzione, siano essi connazionali o stranieri.
Quattro sono i progetti che qualificano l’Associazione: Casa Francesco di Roman gestita dall’Opera Don Calabria, che ospita bambini e ragazzi rumeni che sperimentano situazioni di disagio, il Centro Autismo Francesco Faroni gestito da Fobap a Brescia, gli spazi di Casa Francesco a Milano per i minori stranieri non accompagnati gestiti da Casa della Carità di Don Colmegna, il progetto Water Treatment Plant gestito da Progetto Uomo Rishilpi in Bangladesh.
Il Presidente ha affermato: “Continueremo a sostenerli per i prossimi anni. Abbiamo maturato 12 anni di esperienza e questo dimostra la nostra costanza e volontà di proseguire”…
CASA FRANCESCO – ROMAN
Don Gianni Bombieri, responsabile del centro diurno di Roman, ha ringraziato per la recente visita del Presidente e di alcuni associati presso la struttura. Fratel Matteo Rinaldi ha espresso tutta la riconoscenza della Fondazione per gli interventi effettuati presso il centro diurno Casa Francesco in Romania grazie al sostegno della nostra Associazione.
A Roman la frequenza è stata in media di 24 giovani al giorno e si è cercato di personalizzare le attività su ciascun bambino e bambina. Le operazioni si sono così concretizzate nello svolgimento dei compiti di scuola, nel consultorio, nella consulenza psicologia individuale o di gruppo, nei lavori manuali, nei corsi di lingua inglese e poi musica, danze locali, giochi e festicciole realizzate coinvolgendo le famiglie. Lo staff è costituito da educatori specializzati, una psicologa, l’assistente sociale e i volontari, in parte ex allievi del centro e religiosi. Per il 2017 ha ricordato quanto fatto in particolare nel periodo estivo: il gruppo ricreativo-formativo a cui hanno partecipato 60 bambini e 20 volontari e la gita in un monastero ortodosso (per molti bambini si trattava della prima). Da rilevare i partenariati con le istituzioni civili di Roman, in particolare quello con gli anziani della “Casa dei nonni” della città, che consiste in visite periodiche da parte dei bambini e dei volontari agli anziani del Territorio.
CENTRO AUTISMO FRANCESCO FARONI – BRESCIA
Il Centro è divenuto un punto di riferimento nazionale per quanto attiene le problematiche legate a disturbi riconducibili allo spettro autistico. La domanda di servizi e supporto è sempre più alta. Filippo Perrini, direttore del Centro, ha ringraziato l’Associazione per avere dato impulso all’esperienza dello stesso. Attualmente il progetto segue 90 minori, sia in ambulatorio, sia presso la famiglia, i luoghi di vita e la scuola. Il Centro ha messo in atto dei corsi di formazione e sensibilizzazione ai quali hanno partecipato più di mille persone. A questa attività si è affiancato un master con il dipartimento di neuropsichiatria dell’università di Brescia, dal titolo “Disturbi dello spettro autistico, dalla diagnosi alla qualità della vita”. Le domande di partecipazione erano talmente tante che si è dovuto rinunciare (purtroppo) a qualcuno.
Simone Antonioli, direttore scientifico, ha espresso la difficoltà di sintetizzare, in una relazione di pochi minuti, un fenomeno complesso ed in continua espansione come l’autismo. In Italia si parla di un bambino affetto da questo disturbo ogni 200 – 250. Nell’autismo abbiamo uno spettro di sintomi che vanno da comportamenti interpretabili dalle persone comuni come “bizzarri”, a situazioni molto complesse e molto gravi, financo violente. Ad oggi non c’è ancora una cura per l’autismo, ma tutti se adeguatamente seguiti e il più precocemente possibile, possono migliorare.
CASA FRANCESCO – MILANO
Bianca Rizzo, responsabile del Fundraising di Casa della Carità di Milano, ha esplicitato che la mission della Casa è portare la persona in difficoltà verso un’autonomia a 360 gradi. Questa attività interessa quasi trecento utenti tutti i giorni e con ciascuno/a di loro si opera seguendo un protocollo mirato. Da un paio d’anni si sta sperimentando l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati. Negli spazi dedicati a questo progetto si sono portate avanti una serie di iniziative in collaborazione con Amici di Francesco grazie ad un’equipe di educatori; iniziative che spaziano dal laboratorio di arte-terapia, alla formazione professionale, allo sport.
Diego Mazzocchi, che coordina le attività che gravitano attorno al progetto di inserimento dei minori stranieri non accompagnati, ci ha raccontato che non è facile superare i pregiudizi nei confronti di ragazzi che vivono in “Comunità”. In realtà sono giovani come tutti gli altri, che hanno affrontato una lunga traversata densa di pericoli. Vengono intercettati in Italia dalla forze dell’ordine e successivamente inviati dal Giudice alla Casa della Carità (quando c’è posto!). Ci sono due stanze per appartamento, una sola cucina dove a turno uno “spignatta” per tutti. I ragazzi sono 6-8, a secondo del periodo. Il numero contenuto consente agli operatori un lavoro personalizzato. Nelle stanze di “Casa Francesco” ci si comporta come in famiglia, in molti vanno a scuola, o svolgono tirocini lavorativi e i loro custodi/accompagnatori sono anche ex ospiti della Casa. Vengono svolte parecchie attività esterne, compresa la visita di altre città italiane. Importante si è dimostrato l’inserimento in contesti sportivi, specialmente se in rappresentative del territorio composte da ragazzi del luogo. Questa scelta, a differenza delle squadre che pure esistono di soli immigrati, consente agli ospiti di legare nuove amicizie e aprirsi al Paese che li ha ospitati.
ACQUA POTABILE IN BANGLADESH
Clelia Pizzalli ci ha raccontato che nel campus di Satkhira Progetto Uomo Rishilpi Int’l ha costruito un opificio che consente di produrre acqua potabile, bene preziosissimo in un luogo assai piovoso, ma dove le falde sono spesso inquinate da arsenico e ferro. Si tratta di un lavoro che non solo consente alle persone di bere acqua potabile, ma anche di creare un indotto economico per gli operatori locali. Guarda il video che abbiamo proiettato.
E poi la sorpresa: un’operatrice esperta del Centro Autismo Francesco Faroni di Brescia ha deciso di recarsi un mese in Bangladesh. E’ stata una scelta coraggiosa: in quei luoghi remoti da raccogliere ci sono solo i sorrisi delle persone! La collaborazione è nata da un’intuizione: sono stati rilevati tanti casi di disabilità che coinvolgono, come elemento culturale, il ruolo delle madri che spesso vengono ritenute “responsabili” e ripudiate per la venuta al mondo di un figlio disabile. Grazie a FOBAP e Amici di Francesco, ci sono stati dei genitori che hanno potuto constatare che i miglioramenti sono possibili, anche grazie a minuscoli segni, a piccoli passi quotidiani.